… e, zitto zitto, Erigaisi è salito al 4° posto in classifica Elo (2024)

Arjun Erigaisi allo Sharjah Masters 2024

(UnoScacchista)
Tutti a parlare di Gukesh, Praggnanandhaa e Vidit (recenti protagonisti del Torneo di Candidati) e magari anche di Nihal Sarin (fino a qualche tempo fa considerato il miglior talento indiano) ed ecco che Arjun Erigaisi, dopo aver risalito con costanza e vittorie la classifica Elo, è arrivato al 4° posto con 2778 punti, davanti anche a Nepomniachtchi. Un risultato non casuale e non effimero, sul quale vale la pena di spendere qualche riflessione.

Erigaisi ha oggi 20 anni (ne compirà 21 poco prima delle Olimpiadi di Budapest) quindi è leggermente più “grande” dei vari Abdusattorov, Pragg e Gukesh, ma sempre più giovane di Firouzja (e anche di Niemann). Ma la sua età non è il fattore di maggior interesse nel commentare il suo exploit. Quello che colpisce è che in un anno solare ha guadagnato 68 punti Elo senza giocare neanche un supertorneo.

Si dice spesso che la partecipazione ai tornei più importanti non organizzati dalla FIDE (tipo Wjik aan Zee o quelli del Grand Chess Tour) sia riservata a chi fa parte di un certo club, al quale si accede per i risultati, ma nel quale si rimane per motivi non evidenti. Ha fatto parlare molto in un recente passato la mancanza di inviti rivolti a Niemann, il quale si è visto “costretto” a giocare molti Tornei Open in serie.

Bene, più o meno la stessa cosa è successa ad Erigaisi che, dopo una disastrosa performance al Tata Steel Chess 2023, non è stato più invitato ad alcun torneo “chiuso” di prima fascia. Il ragazzo, come ha recentemente chiarito, ha semplicemente deciso di farsene una ragione e di non rimanere vittima di un atteggiamento vittimista, decidendo di giocare tutti i tornei a cui poteva partecipare. Il risultato è che nel 2024 ha giocato la Bundesliga West (+6, =1, -0), il campionato a squadre israeliano (+4, =0, -0), lo Shengzhen Masters (+3, =3, -1), il Grenke Open (+6, =3, -0), l’Open di Menorca (+6, =3, -0), il TePe Sigeman (+2, =5, -0), lo Sharjah Masters (+4, =4, -1), il Campionato a squadre francese (+6, =3, -0) e il Memorial Avagyan (+4, =5, -0). Insomma 70 partite con 2 sole sconfitte e con un guadagno di 48 punti Elo.

Secondo Erigaisi, qualunque giocatore sopra i 2750 è in grado di ottenere ottimi risultati contro avversari attorno ai 2650 (circa la media dei suoi avversari nel 2024) se gioca sempre in maniera costante.Chissà quanti sarebbero disposti a provare la validità di quest’affermazione.

Si può dire che Arjun abbia trasformato un problema in un’opportunità, senza tante lamentele o richieste. Certo, strada facendo non è riuscito a qualificarsi per il torneo dei Candidati perché non è arrivato tra i primi alla FIDE World Cup o al FIDE Grand Swiss e, forse proprio perché non ha potuto giocare tornei ad alto valore specifico, è rimasto 6 punti sotto Gukesh nel FIDE Circuit.

A conti fatti, però, penso sia una storia ancora più meritevole di essere raccontata proprio con le parole del protagonista “Mi fa piacere essere tra i primi cinque al mondo, ma la realtà è che la cosa non mi interessa. Anzi, sembra che da quando ho smesso di preoccuparmi del punteggio Elo siano arrivati i migliori risultati“. In molti credo possano fare tesoro di questo atteggiamento: l’Elo non è altro che una misura (imperfetta) della forza di un giocatore in un determinato periodo, quindi è inutile “giocare per l’Elo” anziché cercare di giocare al meglio delle proprie capacità (ed allenarsi per migliorarle).

Dopo l’ultima vittoria a Jermuk, Erigaisi ha detto che si prenderà una pausa dai tornei a cadenza classica in preparazione delle Olimpiadi di Budapest, ma giocherà il Masters di Leon a fine giugno e molto probabilmente il Mondiale Rapid e Blitz ad Astana (Kazakistan) ad inizio agosto. Poi… a giudicare dagli ultimi sei mesi, nessun traguardo gli sembra precluso.

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